domenica 23 novembre 2008

Big John


Notizia di questi giorni è il nuovo test sostenuto da Valentino Rossi al volante della Ferrari di Formula 1.Il fuoriclasse delle due ruote ha girato per due giorni al Mugello ottenendo discreti tempi e confermando che,probabilmente,avrebbe potuto essere un buon pilota anche in Formula 1,anche se sembra ormai remota la possibilità di vederlo al volante di una Ferrari in qualcosa di più di qualche sporadico test.L'eclettismo di Rossi,pur apprezzabile,non deve far dimenticare che anni fa il passaggio dalle due alle quattro ruote era prassi ben consolidata.Clamorosi i casi pre-bellici di Nuvolari e Varzi,quelli più recenti e coronati da discreto successo di Brambilla,Hailwood e Cecotto,nonchè il famoso flop del grande Giacomo Agostini.Ma certo il pilota a cui riuscì il passaggio con maggior successo fu l'inglese John Surtees,detto "Big John".Nato nel 1934,John corse con le moto dal '52 al '60,laureandosi campione con le 350 nel '58,'59 e '60 e con le 500 per ben quattro volte('56,'58,'59,'60).Trionfò inoltre tre volte di fila al mitico Tourist Trophy.A 26 anni la svolta,il passaggio alle quattro ruote.Surtees si dimostra subito a suo agio all'esordio in Formula 1 nel 196o;alla seconda presenza con la Lotus in Inghilterra è secondo e alla terza gara in Portogallo è già in pole.Il 1961 guida una Cooper,è un anno di apprendistato e Surtees ottiene solo quattro punti.L'anno dopo guida la più competitiva Lola ottenendo vari piazzamenti ed entusiasmando al Nurburgring dove si piazza secondo sotto l'acqua guadagnandosi l'ingaggio con la Ferrari per il 1963.Al primo anno con le rosse Big John vince proprio al Ring,ma nulla può contro il dominio della Lotus di Clark ed è di nuovo quarto.Il '64 è l'anno buono,con due vittorie e un po' di fortuna(e l'aiuto di Bandini che all'ultima gara prima elimina Hill e poi gli cede il secondo posto)Surtees è campione;è la prima volta e per ora l'ultima che un pilota si laurea campione del mondo sulle due e le quattro ruote.Il 1965 è un'annata deludente e l'inglese è solo quinto,mentre il '66 è l'anno in cui la collaborazione con la casa di Maranello viene troncata bruscamente a causa di una vicenda ormai sepolta dalla polvere degli anni e che ricorda curiosamente la recente spy-story che ha visto contrapposte Mclaren e Ferrari.Il risultato è che sia pilota che scuderia gettano al vento un'occasione d'oro per bissare il mondiale del '64;Surtees,che intanto è passato alla Cooper,vince comunque due gare e alla fine è secondo.Il '67 vede il passaggio alla Honda,con cui John ottiene la sua ultima vittoria ed il quarto posto finale.Inizia un lento declino, caratterizzato dall'ultima sfida della sua avventurosa carriera,ovvero la creazione di una sua personale scuderia di Formula 1.La carriera di Surtees come costruttore è altalenante,il miglior risultato arriva nel 1972,quando un altro ex-centauro,Mike Hailwood,conquista il campionato di Formula 2,ma nella classe regina le soddisfazioni sono scarse,così come i mezzi a disposizione e John chiude bottega nel 1978.Il suo particolare record resiste ormai da quarantaquattro anni e ben difficilmente potrà essere eguagliato.

domenica 16 novembre 2008

Monaco 1984



Il 3 Giugno del 1984 Montecarlo,sede del sesto Gran Premio della stagione di Formula 1,si sveglia sotto un vero e proprio diluvio.I piloti non hanno mai guidato,per tutto il fine settimana, sotto l'acqua e nel warm up le uscite di strada si susseguono;a sorpresa il più veloce è Lauda,un pilota che dopo i fatti del Fuji del '76,i più ritengono allergico all'acqua,seguito da uno spettacolare De Cesaris.Tra i primi si affaccia anche il giovane Ayrton Senna,promessa brasiliana della Toleman,che spera grazie alla pioggia di mettersi in luce.La pioggia prosegue battente fino all'inizio della gara,un diluvio così a Montecarlo non si ricordava dall'edizione del 1972,quella dell'unica vittoria di Beltoise e dell'ultimo trionfo della BRM.Prima della partenza i piloti chiedono e ottengono che delle autobotti allaghino l'asfalto sotto al tunnel per evitare la differenza di condizioni in quel tratto.Finalmente si parte,Prost(altro pilota non troppo a suo agio sul bagnato) scatta bene dalla pole e precede Mansell;alle loro spalle le due Renault si urtano coinvolgendo anche De Angelis e Patrese,ad avere la peggio sarà Tambay che riporterà la frattura del perone. Nel corso del primo giro esce di scena per una toccata anche De Cesaris,possibile protagonista sotto l'acqua.Tempo una decina di giri e Mansell,velocissimo nel diluvio con la Lotus,si porta al comando.Mansell è al quinto anno di Formula 1,ma non ha ancora ottenuto grandi soddisfazioni e a Montecarlo sembra essere arrivato il suo gran giorno,ma al quindicesimo giro,sulla salita che porta al Casinò,la nera Lotus dell'inglese va in acquaplaining,si intraversa urtando le barriere e rompe una sospensione.Al comando si riporta Prost,con un vantaggio di mezzo minuto sull'ottimo Lauda,mentre nelle retrovie si mettono in luce a suon di sorpassi i due giovani talenti di quell'annata,Senna e Bellof con la Tyrrell.Il brasiliano,che è partito tredicesimo,in condizioni di visibilità impossibili raggiunge e supera piloti come Rosberg,Arnoux e Lauda addirittura all'esterno di Saint Devote.Al ventesimo giro Senna è secondo a più di mezzo minuto da Prost,ma è letteralmente scatenato,guadagna secondi a manciate mentre,alle sue spalle,lo stesso fa Bellof. Intanto perfino Lauda è vittima delle terribili condizioni dell'asfalto,al Casinò si gira commettendo uno dei suoi rari errori e si ritira.Dopo trenta giri Prost conserva ancora una decina di secondi su Senna,ma la pioggia aumente ed il brasiliano arriva a guadagnare anche quattro secondi al giro.Quando l'aggancio sembra prossimo,il direttore di gara(che è Jacky Ickx , ironia della sorte,mago della pioggia ai suoi tempi),sventola la bandiera rossa ed interrompe la gara con una decisione che scatenerà mille polemiche.Infatti Ickx era all'epoca pilota ufficiale della Porsche nell'Endurance,e la Mclaren di Prost montava motori Porsche,ma non si andrà più in là di semplici sospetti,e del resto la pioggia era veramente tremenda.Al box Toleman si fà festa ,infatti se da un lato è vero che Senna stava per raggiungere Prost,dall'altro pochi sanno che il brasiliano nella sua forsennata rimonta aveva danneggiato leggermente una sospensione,ed al box i tecnici erano in apprensione visto che senza l'interruzione anticipata mancavano ancora 47 giri per finire.A quel punto forse il più danneggiato fu Bellof,che stava girando anche più veloce di Senna con una Tyrrell in perfetta efficienza,ma non dimentichiamo che di lì a poco la gloriosa squadra inglese sarà esclusa per irregolarità tecniche,ed i suoi risultati cancellati,compreso lo splendido podio di Monaco.Prost è ovviamente raggiante per la prestigiosa affermazione,non immagina certo che perderà il mondiale per mezzo punto,e che alla fine dell'anno i sei punti di un secondo posto intero gli sarebbero stati assai più utili dei quattro e mezzo del suo trionfo dimezzato.

sabato 15 novembre 2008

François Cévert:35 anni dopo






Trentacinque anni sono passati da quel 6 Ottobre del 1973,quando un terribile incidente a Watkins Glen privò la Francia e la Formula 1 di uno dei suoi piloti più abili e popolari,a detta di tutti un futuro campione del mondo:François Cévert.Madre Natura era stata alquanto generosa con questo figlio della Parigi occupata dai nazisti(era nato il 25 Febbraio del 1944),rampollo di una famiglia benestante,bello come un'attore del cinema,dotato di eguale talento alla guida come sui tasti del pianoforte,all'apice della carriera fu un vero idolo delle ragazze francesi e fu alla ribalta per un chiacchieratissimo flirt con Brigitte Bardot.Iniziò a correre spinto dal futuro cognato,Jean Pierre Beltoise,contro la volontà della famiglia,mettendosi subito in luce in formula 3 e,nel '69,in formula 2.Immediato il debutto nella massima categoria nel'70 su una March del team Tyrrell,dopo l'improvviso ritiro di Servoz Gavin(anch'egli protagonista di una storia singolare,di cui prima o poi parleremo) e su consiglio del grande Stewart.E nel '71 François passò proprio al team ufficiale a far da secondo a Jackie.Quell'anno le Tyrrell erano imbattibili,Stewart vinse l'iride da dominatore e Cévert,appena alla prima stagione completa,ottenne il terzo posto nel mondiale e la prima vittoria a Watkins Glen.Il '72 fu una stagione più deludente e François fu solo sesto con 15 punti;di quell'anno si ricorda anche il secondo posto a Le Mans su Matra.Nel 1973 la Tyrrell torna ad essere la vettura da battere e Cévert dimostra ormai pienamente di avere appreso i trucchi di Stewart e di essere ormai al suo livello.Per sei volte arriva secondo,in alcune occasioni(come sul difficile Nurburgring)sembra più veloce del suo caposquadra ma, disciplinatamente,si limita a scortarlo al traguardo.Stewart ha già deciso di ritirarsi da campione a fine anno,anche se il solo Tyrrell ne è al corrente,e tutti sono concordi nel ritenere che il '74 sarà l'anno di Cévert,ma,come si suol dire in questi casi,il destino è in agguato.Il 6 Ottobre si corre l'ultima gara a Watkins Glen,proprio la pista del suo unico trionfo.Alla velocissima esse in cima alla salita Cévert perde il controllo della Tyrrell per cause mai accertate,lo schianto è violentissimo e una ruota staccatasi gli finisce sul capo;François muore sul colpo.Si parlerà di cedimento meccanico,di malore(aveva vomitato poco prima) o semplicemente di una curva affrontata troppo velocemente,ma la vera causa non fu mai chiarita e,del resto,poco importa.La Tyrrell ritira la squadra e così Stewart non corre il suo ultimo Gran Premio,sarebbe stato il centesimo.Lo scozzese è estremamente colpito dalla morte del suo giovane delfino,ciònonostante compie un gesto singolare:appena le prove riprendono scende in pista e stacca il settimo tempo. "Non potevo smettere così"dichiarerà a chi gli chiede perchè fosse tornato in pista dopo la morte del suo amico.

sabato 8 novembre 2008

Mondiale F1 2008:pagelle

Finita la stagione di formula 1 da quasi una settimana con Hamilton campione tra i piloti e la Ferrari prima tra i costruttori,proviamo a tirare le somme di quest'avvincente campionato.

Lewis Hamilton voto:8.5 (1.punti98)

Il nuovo campione del mondo è stato sicuramente il pilota che,tra quelli in lotta per l'iride,ha convinto di più.Molto continuo durante tutta l'annata,è incappato solo in un paio di gare veramente negative(Bahrain e Giappone).Ha vinto per un solo punto con il fiatone,ma va ricordato che senza l'assurda penalità di Spa che l'ha privato forse della vittoria più bella,si sarebbe laureato campione con una gara d'anticipo.Ha palesato ancora qualche problema di tenuta psicologica sotto pressione.

Felipe Massa voto:8 (2.97)

Una stagione partita malissimo con due gare costellata da errori gravi e proseguita con un'ottima crescita.Si è dimostrato velocissimo con questo sistema di qualifiche e imbattibile quando riesce ad impostare la gara dettando il ritmo.Di contro è sempre andato in crisi di fronte a imprevisti quali pioggia e safety car.Ha vinto più di tutti,6 gare,anche se in due occasioni ha beneficiato di veri e propri regali,a Spa da parte dei commissari in una gara dove non era stato competitivo, e a Magny Cours dove Raikkonen gli ha ceduto la vittoria per la rottura dello scarico.

Kimi Raikkonen voto:6- (3.75)

Sufficenza stiracchiata grazie al terzo posto finale.Dal campione del mondo ci si aspettava molto di più,ma dopo un inizio promettente Kimi si è perso per strada;quasi sempre più lento di Massa,ha commesso errori da principiante(il più grave a Spa),corso gare imbarazzanti(Monza, Valencia e Singapore)ed è apparso per lunghi tratti assai demotivato.

Robert Kubica voto:8+ (4.75)

Ha corso un'eccezionale prima parte di campionato ed è andato calando di pari passo con la BMW nella seconda parte.Prima vittoria per lui in Canada anche se propiziata dalle circostanze e qualche occasione sprecata(Singapore)senza le quali sarebbe stato in lizza fino all'ultima gara. Molto redditizio in gara deve ancora dimostrare di valere in velocità quanto Hamilton e Alonso.

Fernando Alonso voto:8.5 (5.61)

Un gigante.Vincere due gare e arrivare quinto nel mondiale con una macchina che a inizio stagione non stava diritta neanche sui rettilinei e valeva sì e no come la Honda,non è impresa da tutti.Fernando si è rimboccato le maniche,ha remato,sudato,lottato e dopo la vittoria di Singapore,metà fortuna e metà abilità,ha centrato un trionfo cristallino al Fuji.Sarebbe da 9 se non fosse per un paio di podii buttati a inizio anno(Montecarlo e Montreal)per troppa foga.Probabilmente è l'unico vero fuoriclasse della sua generazione.

Nick Heidfield voto:7 (6.60)

Costantemente in difficoltà in qualifica,ha faticato a capire la BMW 2008 all'inizio,ma una volta prese le misure si è dimostrato al livello di Kubica in gara,se non meglio.Heidfield è parso pilota all'antica,poco appariscente ma molto efficace alla distanza.Deve imparare a qualificarsi meglio,in questa formula 1 è troppo importante.

Heikki Kovalainen voto:5.5 (7.53)

Una delle delusioni della stagione,dopo un discreto avvio si è perso per strada ,complice qualche guasto di troppo e la gran botta di Barcellona,infilando una serie di gare evanescenti.A salvare il bilancio la fortuita vittoria dell'Hungaroring.Un compagno di squadra,insomma,di quelli che sarebbero piaciuti a Michael Schumacher,e che piace molto ad Hamilton.

Sebastian Vettel voto:8 (8.35)

Dopo un inizio disastroso il tedeschino ha fatto vedere di che pasta è fatto.Ha dominato a Monza come mai s'era visto fare un pilota con una monoposto di rincalzo,grazie ad un week end perfetto e forse irripetibile,ma ha corso da campione anche a Singapore e Interlagos.

Jarno Trulli voto:7+ (9.31)

Buona stagione per Jarno con una Toyota tornata su discreti livelli.Sempre velocissimo in prova , un po' più in difficoltà a tenere il ritmo sulla distanza,è comunque parso meritare più di tanti altri un volante competitivo.

Timo Glock voto:7 (10.25)

Praticamente all'esordio,ha faticato all'inizio nel confronto con Trulli,ma da metà stagione in poi ha corso molto bene mostrando velocità e concretezza.A Interlagos è stato l'involontario arbitro del mondiale.Ne avrebbe fatto volentieri a meno.

Mark Webber voto:6 (11.21)

Passano gli anni e Webber non riesce a staccarsi dal limbo di eterna promessa.Autore di una buona prima parte di campionato,si è via via perso insieme alla Red Bull,in affanno nei confronti della sorellina povera Toro Rosso.A volte molto veloce in prova,non riesce a concretizzare spesso in gara,specie in condizioni particolari che potrebbero favorire le squadre di rincalzo.Non a caso l'unico podio dell'anno lo centra Coulthard,sempre più lento ma più lesto a cogliere l'occasione.

Nelson Piquet jr voto:5.5 (12.19)

Esordio piuttosto deludente per il figlio d'arte del grande Nelson.Sempre a distanze abissali nello scomodo confronto con Alonso,non ha mostrato particolari guizzi ed ha collezionato ben sette ritiri per incidente.Rimane il secondo posto di Hockenheim,fortunoso sì,ma anche meritato per la freddezza mostrata nel saperlo mantenere,e il quarto del Fuji,forse la sua miglior gara.

Nico Rosberg voto:6+ (13.17)

Partiva con ben altre ambizioni quest'altro figlio d'arte,ed aveva iniziato bene col podio australiano,ma poi,un po' per la scarsezza della Williams,un po' per errori suoi,la sua stagione è stata così così.Molto buono a Singapore,ha sprecato un'occasione sotto l'acqua di Monza e non ha convinto del tutto nel confronto con Nakajima,compagno ritenuto comodo,ma che ha volte ha corso alla pari.

Rubens Barrichello voto:6.5 (14.11)

Fa quasi tenerezza il brasiliano,nonostante abbia il record di presenze si impegna,sbaglia,rischia come se fosse all'esordio.Vittima di una vettura a tratti imbarazzante,è stato bravo a sfruttare le poche occasioni(terzo nel nubifragio di Silverstone),sicuramente molto più del compagno Button.

Kazuki Nakajima voto:6- (15.9)

Stagione d'esordio senza infamia nè lode per il giapponese.Nonostante si dicesse che Kazuki fosse un pilota diverso dai suoi predecessori orientali spesso inclini all'incidente,ha collezionato un numero impressionante di toccate,testa coda ed errori vari.Ha però ottenuto nove punti e non ha sfigurato nel confronto col più quotato Rosberg.

David Coulthard voto:5 (16.8)

All'ultima stagione lo scozzese ha corso demotivato e senza grossi stimoli,prendendo quasi sempre la paga da Webber.Bravo in Canada ad acciuffare il suo ultimo podio,è stato troppo spesso al centro di incidenti,anche se spesso come vittima.

Sebastien Bourdais voto:6 (17.4)

L'esordio del francese è stato,a mio giudizio,meno negativo di quello che dicono i numeri.Più lento del fenomenale Vettel,ma non di molto,ha collezionato episodi sfortunati:in Australia era quarto, prima del ritiro all'ultimo giro,in Belgio poteva arrivare secondo ma negli ultimi giri sotto l'acqua ha perso cinque posizioni,a Monza era veloce quanto Vettel ma la vettura non si è avviata allo start ed in Giappone è stato privato del sesto posto per una discutibile penalità.Da rivedere.

Jenson Button voto:4.5 (18.3)

Stagione disastrosa per l'ormai ex golden boy inglese.Demotivato oltre il lecito e con il rinnovo già in tasca,è stato bastonato spesso e volentieri dal "vecchio" Barrichello,non mettendoci mai del suo per risalire la china.Speriamo si riprenda.

Giancarlo Fisichella voto:6+ (19.0)

Partito con grande ansia di riscattarsi,si è presto afflosciato insieme allo sviluppo(mancato)della Force India,lamentandosi a volte un po' troppo delle circostanze.Sempre bravo sull'acqua,ha però mancato l'occasione a Montecarlo,dove Sutil ha fatto faville,e ha corso ottimi spezzoni senza mettere però insieme una gara intera.

Adrian Sutil voto:6+ (20.0)

Dato per spacciato nel confronto con Fisichella,Sutil ha corso sempre alla pari,con in più lo splendido guizzo di Monaco,dove sotto l'acqua ha guidato magistralmente,ed è stato privato del quarto posto solo dall'inettitudine di Raikkonen.

Takuma Sato/Anthony Davidson voto:s.v. (21./22.0)

lunedì 3 novembre 2008

Pedro e Ricardo Rodriguez


La storia è una di quelle storie buone per Hollywood.Immaginatevi due fratelli;immaginateli messicani,terra di passioni ma di scarsi mezzi per assecondarle;ora immaginate che siano giovanissimi ed entrambi piloti di gran talento,che il più giovane dei due venga ingaggiato dalla Ferrari e che sia il più giovane pilota di formula 1 di sempre.Poi il dramma,un incidente mortale e tutta l'eredità passa sulle spalle del fratello maggiore che,dopo qualche tentennamento decide di continuare a correre e diventa uno dei piloti più forti del mondo.Gran bella storia,peccato che manchi il lieto fine.Già,perchè questa è la storia dei fratelli Rodriguez.Ricardo,così si chiamava il più giovane,talento velocistico cristallino,anticipatore in quei tempi ormai dimenticati di piloti spettacolari alla Villeneuve,trovò la morte il giorno dei Santi del 1962,mentre al volante di una Lotus inseguiva la pole del Gran Premio del Messico non valido per il mondiale.La sospensione che cede,lo schianto alla Peraltada e il dramma sotto gli occhi dei suoi tifosi e tra le braccia del fratello Pedro.Già,Pedro,che forse non aveva lo stesso talento del fratello più piccolo di due anni, ma che era imbattibile col bagnato e che,durante la sua carriera,passò con disinvoltura dalle ruote coperte alla formula 1,facendosi conoscere e rispettare come uno dei più forti e generosi. La sua parabola durò una decina d'anni,durante i quali vinse per due volte in formula 1,trionfò alla 24 ore di Le Mans del '68 e diventò uno dei più forti piloti del campionato sport prima al volante di Ford e Ferrari,poi con la mitica Porsche 917.Sulla vettura di Stoccarda,con la splendida livrea Gulf,diede vita a leggendari duelli col compagno rivale Siffert e a straordinarie imprese sul bagnato.Come quando conquistò la pole alla 1000 km di Spa del '70,staccando Siffert di oltre quattro secondi grazie alla sua sensibiltà sul tracciato a tratti umido;o come quando,lo stesso anno,dominò la 1000 km di Brands Hatch imponendo un ritmo infernale sotto il diluvio,al punto che l'alfiere della Ferrari Chris Amon,sempre sagace nei suoi commenti,pronunciò la famosa frase :"per favore,qualcuno avverta Pedro che sta piovendo!"Ma purtroppo questa non è una storia a lieto fine;il destino,beffardo,attendeva Pedro un pomeriggio di Luglio del 1971 in Germania,al Norisring.In quei tempi il professionismo esasperato come lo conosciamo oggi non esisteva,i piloti cambiavano ogni settimana categoria e macchine.Ed è così che Pedro,pilota ufficiale Porsche nel mondiale sport,e BRM in formula 1,trovò la morte mentre era al volante di una Ferrari nel campionato interserie,una sorta di imitazione del campionato Can-Am nordamericano.La saga dei fratelli Rodriguez finisce così.Forse è una storia troppo triste per Hollywood.

GP Brasile:Hamilton campione del mondo!


Hamilton ce l'ha fatta!Proprio quando i fantasmi del 2007 si stavano ormai materializzando sul circuito brasiliano di Interlagos,all'ultima curva dell'ultimo giro dell'ultimo Gran Premio di una stagione quantomai tirata e densa di errori da una parte e dall'altra,la sorte ha deciso che il campionato dovesse aggiudicarselo l'inglese della Mclaren.La gara brasiliana è stata fortemente condizionata da due scrosci di pioggia,uno poco prima del via ed uno negli ultimi giri,ed è stata dominata in lungo e in largo da Felipe Massa,che ha letteralmente passeggiato disponendo di una Ferrari particolarmente in palla.Hamilton ha mostrato di subire in modo esagerato la pressione, correndo al risparmio per tutto il week end,ma ha forse esagerato a tenere un ritmo fin troppo blando,tanto da ritrovarsi Vettel negli scarichi nel momento più delicato della corsa.Dominio quindi di Massa,seguito al traguardo da un Alonso ancora una volta perfetto e,come in Cina,autore degli unici sorpassi spettacolari della gara,di nuovo ai danni dell'incolore Kovalainen. Terzo un sempre più inconsistente Raikkonen,per tutto il fine settimana a distanze siderali da Massa e quarto il sorprendente Vettel,che nel finale stava per fare un bel regalo alla Ferrari quando ha superato Hamilton in netta difficoltà sul bagnato.A quel punto la beffa per l'inglese , la cui Mclaren, a causa di un assetto particolarmente rigido e scarico,risultava quasi inguidabile sull'asfalto bagnato,sembrava compiuta.Pochi si erano infatti accorti che Glock,risalito al quarto posto in virtù della scelta di rimanere in pista con le gomme da asciutto,stava completando l'ultimo a giro a passo di lumaca con una Toyota che non stava diritta nemmeno sui rettilinei, e , proprio mentre l'entourage di Massa si lasciava andare a prematuri festeggiamenti,Hamilton superava il tedesco della Toyota assicurandosi l'obiettivo minimo del quinto posto.Un finale quindi che premia il pilota più consistente della stagione e punisce Massa,autore di un'ottima crescita ma anche di errori imperdonabili nelle prime gare,e rimette un po' a posto le cose,se consideriamo che senza l'odiosa penalità di Spa,Hamilton avrebbe vinto il mondiale con una gara d'anticipo.


GP Brasile


  1. F.Massa-Ferrari

  2. F.Alonso-Renault

  3. K.Raikkonen-Ferrari

  4. S.Vettel-Toro Rosso

  5. L.Hamilton-Mclaren

  6. T.Glock-Toyota

  7. H.Kovalainen-Mclaren

  8. J.Trulli-Toyota

Classifica piloti



  1. L.Hamilton-Punti 98

  2. F.Massa-97

  3. K.Raikkonen-75

  4. R.Kubica-75

  5. F.Alonso-61

  6. N.Heidfield-60

  7. H.Kovalainen-53

  8. S.Vettel-35

giovedì 30 ottobre 2008

Jo Siffert : l'eroe svizzero




I due dipinti presentati in questo post ritraggono un pilota ormai ricordato da pochi , ma che in Svizzera fu ,ed è ancora oggi , un vero e proprio eroe nazionale : Jo "seppi" Siffert. I due lavori nelle foto lo ritraggono nelle sue due vittorie forse più famose , il Gran Premio di Gran Bretagna del 1968 e la Targa Florio del 1970.Siffert era nato il 7 Luglio del 1936 , e , dopo essersi fatto una buona fama nelle più svariate categorie minori , aveva esordito in formula 1 nel 1962 , a Spa , su una vecchia Lotus privata.Fu per quasi tutta la carriera la bandiera dei piloti privati in formula 1 , a tal punto che fu proprio l'ultimo ad aggiudicarsi una gara mondiale con un team non ufficiale. Ebbe il culmine della propria carriera , difatti , proprio nel periodo in cui la gare passavano dai tempi eroici ed ancora un po' artigianali a essere qualcosa di più organizzato , un vero business dove non c'era più spazio per i piccoli team privati.Siffert visse in pieno la contraddizione di quel periodo;se da un lato fu infatti l'ultimo dei privati , dall'altro fu anche uno dei primi piloti ad essere assurto a ruolo di vera e propria star , almeno nel suo paese , e questo soprattutto grazie alla sua innata capacità di vendersi bene come personaggio , oltre che per le sue indubbie capacità di guida.Capacità di guida che ben si adattavano soprattutto alle gare di durata che , giova ricordarlo , all'epoca erano importanti quanto la formula 1 ed impegnavano vetture leggendarie come le Ferrari P3 e P4,le Porsche 908 e 917,la Ford GT40 e la Chaparral,solo per citarne alcune.Così,mentre la sua carriera in formula 1 stentava a decollare,Siffert divenne nel '67 uno dei piloti ufficiali Porsche.Fece coppia con Hans Herrmann,con cui si aggiudicò la 24 ore di Daytona e la 12 ore di Sebring,con Vic Elford vinse la 1000 km del Nurburgring nel '68,ma il sodalizio più importante fu quello con Brian Redman.Tra il '69 ed il '70,alternandosi sulle Porsche 917 e 908,i due vinsero a Brands Hatch,Nurburgring,Watkins Glen,Zeltweg e per due volte si imposero alla 1000 km di Spa,oltre a vincere l'edizione 1970 della Targa Florio immortalata nel dipinto,spartendosi le vittorie col suo acerrimo rivale,e compagno di scuderia, Pedro Rodriguez. In formula 1 il suo periodo migliore iniziò nel '68,quando Rob Walker acquistò una competitiva Lotus 49,che gli permise di vincere la gara di Brands Hatch,ritratta nel dipinto,e di piazzarsi settimo alla fine del campionato e nono in quello successivo.Dopo un'annata da dimenticare alla March,Siffert passò nel '71 alla BRM,dove trovò di nuovo Rodriguez come compagno di colori.Fu la sua migliore annata in formula 1,vinse a Zeltweg dominando,fu secondo a Watkins Glen e quarto alla fine del campionato.A Brands Hatch,il circuito dove aveva ottenuto le vittorie più importanti,durante la "Corsa dei Campioni" non valida per il mondiale,uscì di strada per un guasto meccanico e morì tra le fiamme della sua BRM.Aveva 35 anni,in 96 gare aveva vinto due volte e due volte era partito in pole,quattro volte aveva ottenuto il giro più veloce.A testimonianza della sua popolarità,in 50000 parteciparono ai suoi funerali.

venerdì 24 ottobre 2008

Musso e Castellotti:i giovani leoni italiani

C'è stato un periodo,agli albori delle corse automobilistiche,in cui i piloti italiani rappresentavano la scuola più forte al mondo.Dei primi quattro titoli mondiali assegnati,ben tre se li aggiudicarono piloti italiani,Farina nel 1950,Ascari nel '52-'53,senza contare i titoli che avrebbero potuto vincere i vari Varzi,Nuvolari e Villoresi se il mondiale fosse stato istituito qualche anno prima. Quando,nel 1955,Ascari perse la vita a Monza e Farina era ormai a fine carriera,i nomi degli eredi di questi grandi campioni erano già conosciuti da tutti:Eugenio Castellotti e Luigi Musso.





Castellotti nacque a Lodi il 10 Ottobre del 1930 da una famiglia piuttosto benestante e iniziò a correre nei primi anni '50;fu il prototipo del pilota genio e sregolatezza,dotato di un talento cristallino,spericolato dentro e fuori le piste,imprevedibile in gara e abilissimo sul bagnato.La sua fu una vita breve,dove conobbe successo,denaro e amore.




Luigi Musso era nato a Roma il 29 Luglio del 1924,anche lui in una ricca famiglia dell'alta borghesia.Al contrario di Castellotti,Musso aveva un carattere difficilmente decifrabile,umorale, ma,come il lodigiano,amava il lusso e la bella vita.In pista era l'opposto di Castellotti,era uno stilista delle quattro ruote,la sua guida era precisa e ben si adattava alle piste più veloci con ampi curvoni;precisione massima,mai un movimento di troppo sul volante,questo era lo stile del romano.In pista non amava azzardare,mentre fuori dalle gare non faceva altro,tuffandosi ora nel gioco d'azzardo,ora in pericolosi investimenti(spesso sbagliati).

Il 1953 è l'anno della svolta per Castellotti;viene ingaggiato dalla Lancia dopo essersi messo in luce in alcune gare minori ed è subito terzo alla Carrera Panamericana.Il 1954 è un anno di stallo,infatti la Lancia rimanda continuamente il suo debutto in formula 1,e Castellotti e Ascari (divenuto suo compagno di squadra) devono mordere il freno,accontentandosi di sporadiche apparizioni.Il 1955 si preannuncia come un anno ricco di successi;la Lancia D50 è tra le migliori formula 1,e la coppia Ascari-Castellotti tra le più forti.Ma le cose si mettono subito male:al Grand Prix di Montecarlo Ascari domina,ma all'ottantunesimo giro esce di strada alla chicane e finisce in mare.Castellotti è comunque secondo.Dopo pochi giorni,durante una seduta di prove di Castellotti a Monza con una Ferrari sport,Ascari,appena dimesso dall'ospedale,insiste per fare qualche giro di prova.Alla curva che poi prenderà il suo nome vola fuori pista e muore. Eugenio sarà perseguitato sempre dai sensi di colpa.Colpita pesantemente,la Lancia decide per il ritiro, con la sola eccezione del G.P. del Belgio,dove Castellotti è l'unico a tenere il ritmo di Fangio,grazie ad una guida spericolata,fino a quando il differenziale regge.Nelle restanti gare passa alla Ferrari, e ,dopo una bella serie di piazzamenti,è terzo nel mondiale.

Dal 1953 al 1955,invece,Luigi Musso è uno degli alfieri della Maserati.Con la gloriosa casa del tridente si aggiudica il campionato italiano Sport,giunge secondo alla Targa Florio,terzo alla Mille Miglia e vince il Gran Premio di Pescara.Con la formula 1 il suo miglior risultato è un terzo posto in Olanda nel 1955.






Nel 1956 le strade dei due piloti si incrociano.Musso e Castellotti,che sono tanto diversi in pista quanto amici fuori,formano insieme a Fangio e Collins l'agguerrita squadra Ferrari.Alla prima gara Musso vince,dividendo la vittoria con Fangio,mentre Castellotti ha la sua grande occasione a Reims,dove deve cedere la vittoria a Collins solo per un ordine di scuderia.A Monza i due lottano in modo forsennato per ilprimo posto fin dal via,risultato:gomme distrutte in pochi giri.Alla fine dell'anno il bottino è magro,Castellotti è sesto,Musso solo undicesimo.Solo alla Mille Miglia Castellotti si rifà dominando sotto l'acqua e battendo tutti i piloti migliori del periodo.


Il 1957 è un anno tragico per la Ferrari,Castellotti,sempre più distratto dalla fama che gli è piovuta addosso(Ha prima una storia con l'attrice Anna Maria Ferrero,poi con la soubrette Delia Scala),perde la vita durante test privati a Modena.La sera prima si trovava ad una festa con la sua compagna a Firenze e,quando Ferrari lo convoca improvvisamente per testare la 801, Eugenio saluta tutti,guida tutta la notte e si mette al volante della formula 1 senza aver chiuso occhio.Un giro,due,al terzo Castellotti non passa.Si è schiantato contro un cartellone che pubblicizza il Circolo della biella morendo sul colpo.Aveva ventisette anni.Musso rimane molto colpito dalla morte dell'amico,si fa ancora più ombroso,ma in pista è fortissimo.Per due volte è secondo,e alla fine dell'anno si piazza terzo,battuto solo da Fangio e da Moss,e vince la Mille Miglia di Buenos Aires.In quell'anno sciagurato la Ferrari perde anche De Portago alla Mille Miglia vinta da Taruffi.







Il 1958 inizia bene per Musso,è due volte secondo e dopo Montecarlo è in testa al mondiale.Ma se in pista tutto è sotto controllo,lo stesso non si può dire per la sua passione per il gioco.Musso accumula debiti sempre più alti e,quando si presenta al via di Reims,il suo obiettivo non è solo quello di non farsi staccare da Hawthorn,ma anche quello di intascare il premio per il vincitore,il più alto della stagione.Troppa pressione,forse.





Il circuito di Reims si addice alla guida di Musso,lunghi rettilinei ed un paio di curvoni da pennellare come lui sa fare.L'anno prima ha vinto la gara non valida per il mondiale e dopo le qualifiche è secondo solo ad Hawthorn.Luigi è forte del segreto rivelatogli dal grande Fangio(che a Reims corre la sua ultima gara):affrontando in pieno il curvone del calvaire si può fare la differenza.Al via Hawthorn scatta avanti e Musso gli si incolla.All'ottavo giro l'inglese doppia due vetture più lente,Musso è ostacolato e perde una cinquantina di metri.Quando arriva al calvaire Musso tenta l'azzardo;affrontandolo in pieno è convinto di colmare il gap da Hawthorn.Narra la leggenda che Fangio abbia detto così all'italiano:"Quando arrivo al calvaire,guardo l'albero al lato della pista:se le foglie non si muovono vuol dire che non c'è vento e la curva si può abbordare in pieno".Quel giorno Musso non si accorge che le foglie si muovono,ed inoltre le monoposto del '58 sono più veloci di quelle dell'anno prima.La Ferrari vola fuori pista e Musso muore poco dopo. Stava per compiere 34 anni.

domenica 19 ottobre 2008

GP Cina: Hamilton ipoteca il titolo


Ritorno alla vittoria per Lewis Hamilton dopo tre mesi di digiuno al Gran Premio di Cina, penultima prova del mondiale di formula 1.L'affermazione dell'inglese è giunta al termine di un week end perfetto dove Lewis ha raccolto anche la pole position ed il giro veloce.Dopo una serie di gare sconvolte da condizioni meteo,penalizzazioni ed imprevisti vari,si è tornati ad assistere ad una corsa "normale" che ha ristabilito i veri valori in campo,cioè Ferrari e Mclaren una spanna sopra gli altri e Hamilton che ha forse qualcosa in più rispetto alla coppia Ferrari.Con condizioni più normali è tornata purtroppo anche la noia,visto che la gara non ha riservato praticamente nessuna emozione.Unica eccezione il bel duello nel corso del primo giro tra Alonso e Kovalainen , risoltosi a favore dello spagnolo,autore di un sorpasso magistrale.Per il resto da segnalare l'incidente al via causato da Bourdais ai danni di Trulli,niente di scandaloso per carità,ma visto ciò che era accaduto allo start del Fuji per molto meno,una penalità poteva starci,se non altro per coerenza da parte dei commissari.Hamilton vincendo porta a sette i punti di vantaggio su Massa , ponendo una seria ipoteca sul titolo;molti hanno ricordato come il vantaggio sia lo stesso che l'inglese aveva all'ultima gara dello scorso anno,ma onestamente la situazione pare diversa,se pensiamo che nel 2007 il fattore determinante per la debacle di Lewis all'ultima corsa fu la rivalità interna al team con Alonso,con conseguente errore di Hamilton alla seconda curva. Massa ha limitato i danni dopo un week end estremamente negativo,arrivando secondo grazie al palese gioco di squadra di Raikkonen(ma non erano vietati?).Ancora sugli scudi Alonso,quarto e non troppo lontano da Ferrari e Mclaren come passo di gara.Addio alle ultime speranze iridate invece per Kubica,sesto dietro al compagno Heidfield con una BMW sempre più appannata. Appuntamento tra quindici giorni ad Interlagos.
GP Cina
  1. L.Hamilton-Mclaren
  2. F.Massa-Ferrari
  3. K.Raikkonen-Ferrari
  4. F.Alonso-Renault
  5. N.Heidfield-BMW
  6. R.Kubica-BMW
  7. T.Glock-Toyota
  8. N.Piquet-Renault

Classifica Piloti

  1. L.Hamilton-P.ti 94
  2. F.Massa-87
  3. R.Kubica-75
  4. K.Raikkonen-69
  5. N.Heidfield-60
  6. F.Alonso-53
  7. H.Kovalainen-51
  8. S.Vettel,J.Trulli-30

sabato 18 ottobre 2008

Reims 1953



Reims.Uno di quei circuiti che non esistono più.Uno di quei circuiti che a vederli oggi viene da pensare"roba da matti".Uno di quei circuiti buoni per lasciarci la pelle,se ti andava male,o buoni per entrare nella leggenda,quando andava bene.Tre rettilinei pressochè infiniti raccordati da due tornanti strettissimi e da una delle curve più difficili del mondo,quella del "Calvaire",immersi tra campi di grano a perdita d'occhio.

Quel giorno,il 5 Luglio del 1953,gli spettatori accorsi in massa per assistere alla quinta gara del mondiale,assistono a quella che per anni verrà ricordata come la corsa di formula 1 più avvincente di sempre,prima di essere assorbita dalla nebbia dei ricordi e della leggenda.

A sfidarsi sono lo squadrone Ferrari,che schiera Ascari(dominatore del campionato),i veterani Villoresi e Farina,e il giovanissimo inglese Hawthorn,e quello Maserati,composto da Fangio,Gonzales e Bonetto.I lunghissimi rettilinei di Reims fanno sì che difficilmente un pilota possa prendere il largo,ed è così che i primi restano raggruppati a distanze millimetriche,scambiandosi continuamente di posizione.Il più deciso appare Hawthorn, nonostante sia il più giovane del gruppo,che supera Ascari e si installa al comando.A fine gara l'inglese rilascerà parecchie dichiarazioni che ci aiutano a comprendere lo svolgimento di quelle fasi e lo spirito con cui quei piloti si diedero battaglia."Si era a circa metà gara,-dichiara Hawthorn-quando Fangio e Farina ci raggiunsero e allora la situazione si fece realmente caotica: il minimo errore avrebbe potuto causare una catastrofe,eppure ogni volta che ci superavamo ci scambiavamo larghi sorrisi,eccetto Farina che guidava con aria arcigna e concentrata".C'è una foto che mostra proprio una di queste fasi,con Hawthorn e Fangio affiancati che si guardano dritti in faccia.Non devono ingannare l'aplomb e la sottile ironia delle dichiarazioni di Hawthorn, l'inglese in pista aveva fama di pilota spigoloso e autore di manovre spesso discusse e discutibili.

La gara va avanti con Fangio e il biondo alfiere della Ferrari che si superano e risuperano ai due tornantini ad ogni staccata,Hawthorn supera abbondantemente il limite di 7000 giri imposto dalla scuderia.I due piloti , a tratti , sono talmente vicini che l'uno riesce a scrutare il contagiri dell'altro.Tutti si aspettano che la maggiore esperienza premi Fangio,il "maestro",ma all'ultima curva è Mike Hawthorn,con freddezza,a spuntarla e ad aggiudicarsi così la sua prima vittoria. Alle spalle di Fangio giungono Gonzales,Ascari(mai troppo a sua agio nelle battaglie ravvicinate), Farina e Villoresi.

mercoledì 15 ottobre 2008

Formula 1: mondiale piloti o mondiale commissari?

Qualche considerazione sul mondiale di formula 1 che volge al termine.Innanzitutto le ultime gare stanno evidenziando in maniera drammatica la mancanza di veri fuoriclasse tra i top team , ossia Ferrari e Mclaren.Hamilton e Massa stanno cercando in tutti i modi di riuscire a perdere un campionato che , con meno errori , avrebbero già potuto chiudere da tempo.E non è detto che non ci riescano,visto che Kubica,a forza di piazzamenti si sta facendo sotto.Sia ben chiaro,secondo me Hamilton è proprio un Signor pilota,sul giro secco è velocissimo,ai livelli di Alonso,se non meglio,e quando si tratta di sorpassare mostra una decisione che non è seconda a nessuno;quello che è sotto gli occhi di tutti è la sua fragilità sotto pressione,dovuta in larga parte alla sua inesperienza,essendo l'inglese appena alla sua seconda stagione.Sta di fatto che quando ormai si intravede lo striscione del traguardo,Hamilton(come già l'anno scorso)inizia ad infilare un errore dietro l'altro.Diverso discorso per Massa,un buon pilota,a volte efficace sul giro ed anche in gara,se riesce a dettare il ritmo,ma certo non a livello dei top driver;nonostante la superiorità del mezzo e alcune decisioni favorevoli dei commissari,il brasiliano si trova staccato di cinque punti e sta perdendo un'occasione che difficilmente gli si ripresenterà.Quanto a Raikkonen,dopo il mondiale vinto lo scorso anno solo grazie al sacrificio brasiliano di Massa nell'ultima gara e, soprattutto , alla scellerata guerra interna alla Mclaren,si sta rivelando un bel bluff,come d'altro canto il suo connazionale Kovalainen,pilota che ha fatto dell'evanescenza una ragion d'essere. Dispiace che piloti sicuramente più forti,quali Alonso e Kubica,debbano accontentarsi delle briciole.Il secondo fatto che salta agli occhi in queste ultime gare è la nauseante e ripetuta ingerenza dei commissari di gara,che,a mio giudizio,stanno divertendosi un po' troppo nel rimescolare le carte iridate.Non bastava l'assurda penalizzazione di Hamilton in Belgio,che l'ha privato di una vittoria conquistata grazie all'abilità e al fegato dimostrati in condizioni limite,a favore di Massa,protagonista a Spa di una delle sue prestazioni più incolori della stagione.Non bastava,e allora i commissari del Fuji ci si sono messi di buzzo buono ed hanno estratto dal cilindro una sorpresa dopo l'altra.Non si spiega altrimenti la penalità inflitta ad Hamilton per essere arrivato lungo alla prima curva;tralasciando il fatto che una buona metà dei piloti è incorsa contemporaneamente nel suo stesso errore e che due di loro(Kovalainen e Nakajima) hanno anche causato pericolose collisioni,quello che lascia attoniti è che si punisca un pilota per un errore in frenata con gomme fredde,un tipo di inconveniente che è sempre capitato e sempre capiterà al via delle gare.Di questo passo si puniranno anche gli errori di cambiata,di strategia e grammaticali durante la ridicola conferenza stampa di fine gara,nonchè i piloti peggio vestiti e quelli che starnutiscono troppo forte!Per par condicio una bella penalità è stata inflitta anche a Massa,dopo che questi aveva speronato Hamilton mettendolo di fatto fuori gara.Manovra peraltro identica a quella con cui Schumacher in Argentina nel '98 aveva messo fuori causa il leader della gara Coulthard,andando poi a vincere;in quell'occasione la scorrettezza del tedesco era stata salutata come un capolavoro di acume tattico,in questo caso è arrivato il drive trough. E non si lamenti troppo il brasiliano pensando a come era andata a Spa,e al punto in più che gli operosissimi commissari hanno voluto regalargli a scapito del povero Bourdais(per una volta efficacissimo in pista),protagonista di una toccata alla prima curva col ferrarista.Toccata che Massa,in lizza per il titolo,avrebbe comunque potuto saggiamente evitare.Nessun provvedimento invece per la pericolosissima manovra di Webber,sempre ai danni Massa,sul rettilineo dei box.

Concludendo,credo che questa overdose di provvedimenti e sanzioni faccia solo del male al nostro sport,tra l'altro pensate se si fosse agito sempre con questo metro di giudizio:Schumacher avrebbe rimediato sei o sette stop & go per gara(provate a ricordare le sue partenze in diagonale),mentre piloti ostici ma corretti come Villeneuve,Arnoux,Senna e tanti altri,sarebbero finiti sulle locandine con scritto "wanted".Le due foto di questo post mostrano due di questi amabili criminali impegnati in quelli che una volta avremmo chiamato sorpassi e che,con le nuove regole,non possiamo far altro che definire pericolosi atti criminali.

domenica 12 ottobre 2008

GP Giappone: Alonso concede il bis


Fernando Alonso c'ha preso gusto e dopo la vittoria di Singapore,maturata in condizioni particolari e grazie ad un bella dose di fortuna,si è ripetuto al Fuji portandosi a casa la seconda vittoria consecutiva.Questa volta si è trattato di un'affermazione limpida,conquistata sul campo grazie ad una prestazione magistrale ma anche grazie ad una Renault finalmente competitiva, come conferma il quarto posto di Piquet.La fase più importante della gara è stata senza dubbio quella del via;Hamilton è infatti scattato a rilento dalla pole facendosi superare da Raikkonen, e qui il focoso pilota della Mclaren ha compiuto un grave errore di valutazione quando ha tirato una staccata a dir poco azzardata alla prima curva ,col risultato di arrivare lungo e seminare lo scompiglio tra chi lo seguiva.L'errore diventa tanto più grave se si pensa che il diretto rivale per il titolo,Massa,era ben distante dalla testa della corsa,uno sbaglio quindi dovuto alla foga e ad una certa dose di ingenuità.A quel punto ai primi posti si sono trovati Kubica,Alonso,Kovalainen e Trulli,seguiti proprio da Massa e Hamilton.Già nel corso del secondo giro l'alfiere della Mclaren supera Massa con un sorpasso molto aggressivo ma il brasiliano non ci sta,tira troppo la frenata, esce di pista e nel rientrare tampona scompostamente la Mclaren mandandola in testa coda. Risultato,Massa perde due posti e Hamilton si ritrova in fondo al gruppo. A questo punto i commissari,decisamente troppo attivi nelle ultime gare,decidono di mescolare ulteriormente le carte comminando un salomonico drive trough a testa ai due rivali.Se la penalità di Massa appare sacrosanta,in quanto il brasiliano in un sol colpo ha tagliato la chicane e ha colpito involontariamente(?) il suo rivale,quella di Hamilton appare quantomeno discutibile;L'inglese è sì arrivato lungo alla prima curva,ma è riuscito a girare senza toccare nessuno ed è stato inoltre solo uno dei cinque o sei a compiere tale manovra.Da lì in avanti la corsa è vissuta sul duello a distanza tra Kubica.Alonso e Raikkonen.Qui lo spagnolo ha compiuto il suo capolavoro tenendo un ritmo da qualifica ogni volta che si è trovato pista libera davanti,arrivando ad accumulare oltre dieci secondi di vantaggio che ha poi gestito nel finale.Kubica si è piazzato secondo faticando non poco a contenere gli attacchi di un Raikkonen che anche oggi ha corso con la corrente alternata.La "rimontina" di Massa si è conclusa all'ottavo posto,poi diventato settimo per un'ulteriore , discutibile , penalità inflitta a Bourdais(giunto sesto),reo di non aver steso il tappeto rosso al ferrarista uscendo dai box.


G.P. Giappone



  1. F.Alonso Renault

  2. R.Kubica BMW

  3. K.Raikkonen Ferrari

  4. N.Piquet Renault

  5. J.Trulli Toyota

  6. S.Vettel Toro Rosso

  7. F.Massa Ferrari

  8. M.Webber Red Bull


Classifica



  1. L.Hamilton P.ti 84

  2. F.Massa 79

  3. R.Kubica 72

  4. K.Raikkonen 63

  5. N.Heidfield 56

  6. H.Kovalainen 51

  7. F.Alonso 48

  8. S.Vettel,J.Trulli 30

venerdì 10 ottobre 2008

Stirling Moss: il Re senza corona





23 Aprile 1962,Goodwood.Si corre la tradizionale 100 miglia del Lunedì dell'Angelo.Il pilota più atteso,quello che da anni viene unanimamente ritenuto il migliore,è Stirling Moss.La stagione vera e propria,quella del mondiale,deve ancora cominciare e l'appuntamento di Goodwood è una ghiotta anteprima.Moss si presenta al via con una Lotus rimaneggiata,un mix tra il modello "18" e il "21",per una volta senza i tipici colori blu e bianco di Rob Walker,mentre per la stagione che va ad iniziare si parla con insistenza di contatti con Maranello.Moss si porta subito in testa,ma ben presto un guasto al cambio lo costringe ad una lunga sosta al box;quando riparte,l'inglese è staccatissimo,l'unico obiettivo è il giro più veloce,e Stirling l'insegue con foga.Una volta,interrogato sui rischi del mestiere di pilota,Moss disse:"se non si rompe niente, non può succedere niente",ma quel giorno qualcosa succede:mentre si sta sdoppiando dal leader Graham Hill,Moss,forse per un errore,più probabilmente per un guasto tecnico,perde il controllo della Lotus e urta il terrapieno all'esterno della curva St.Mary a circa 160 kmh.Incredibilmente il pilota è vivo,ma le ferite riportate,soprattutto alla testa sono talmente gravi da far temere per la sua vita.Moss passa tutto l'anno tra cure e riabilitazione,con il solo obiettivo di tornare alle corse, ma,quando finalmente torna in pista per una sessione di prove,l'inglese compie qualche giro, si ferma ai box e dà l'addio alle corse.Il parallelismo degli occhi e i riflessi non sono quelli di prima, e inoltre dichiara:"ad ogni giro ripetevo gli stessi errori";è il caso di dire basta,senza troppi rimpianti.

La storia di Moss in formula 1 era iniziata nel 1951,quando aveva debuttato a soli 22 anni,in un'epoca in cui spesso i grandi campioni erano vicini alla cinquantina,ma le prime soddisfazioni arrivano nel '54 con il podio a Spa,e soprattutto nel '55 con il passaggio alla Mercedes.In quell'anno Moss vince la Mille Miglia ad una media che resterà la più alta di sempre e ,inoltre, si aggiudica la sua prima gara di formula 1 ad Aintree,una vittoria resa amara dal fatto di essere stata pilotata dai box a scapito di Fangio,quel giorno sicuramente più veloce.A fine anno Moss è secondo nel mondiale,anche se staccatissimo da Fangio.L'anno dopo Moss torna alla Maserati, vince due gare tra cui Montecarlo,a cui è dedicato il dipinto nella foto,dominando dal primo all'ultimo giro.Il titolo gli sfugge solo all'ultima gara.Nel '57 alterna Maserati e Vanwall,vince di nuovo due gare,ma è ancora secondo dietro a Fangio.A proposito dell'argentino c'è una frase di Moss che la dice lunga sulla stima che l'inglese nutriva verso il suo collega:"Fangio ha vinto cinque mondiali-disse una volta-se anche io ne vincessi sei,ciò farebbe di me un pilota migliore di Fangio?".Nel '58 Fangio si ritira e per Moss la strada sembra spianata;con la sua Vanwall vince ben quattro gare(su dieci,se escludiamo Indianapolis),ma è di nuovo secondo alle spalle di Hawthorn ,il regolarissimo inglese della Ferrari,per un solo punto.Hawthorn ha vinto una sola gara,ma il regolamento di quell'anno premia più la regolarità.Il '59 vede Moss al volante della Cooper a motore posteriore,la vettura che ha rivoluzionato la formula 1 di quegli anni,ma neanche stavolta è l'anno buono.Vince due volte,ma all'ultima gara un guasto meccanico lo condanna al terzo posto mondiale dietro a Brabham e a Brooks,il "dentista volante".Il 1960 comincia bene,infatti a Montecarlo Moss regala la prima vittoria alla Lotus,ma un incidente a Spa lo mette fuori gioco per quattro corse,estrmettendolo dai giochi per la corona iridata.Corre solo quattro gran premi,vincendone due,ma è comunque terzo dietro al bi-campione Brabham e a Mclaren.Il 1961 vede la netta supremazia della Ferrari e Moss deve di nuovo accontentarsi di due vittorie e del terzo posto alle spalle di Phil Hill e Von Trips,ex-aequo con Gurney.Il '62 si apre con l'incidente di Goodwood e il ritiro a soli 33 anni. In dieci anni Moss ha corso 66 gran premi vincendone 16.Nessuno ha vinto tanto senza essere riuscito a conquistare il titolo iridato, ma tutto sommato Stirling lasciò senza troppi rimpianti;era sopravvissuto a incidenti che in quell'epoca ben pochi potevano raccontare e ,inoltre, tutti sapevano che era lui il più veloce.

domenica 5 ottobre 2008

Singapore 2008


Ho voluto dedicare il mio ultimo lavoro alla sorprendente vittoria di Fernando Alonso nello splendido scenario notturno del Gran Premio di Singapore.Si tratta di un'opera dipinta quasi di getto dopo aver visto la gara e che vuole essere un augurio affinchè le gare di formula 1 tornino ad essere più combattute e non un affare privato tra le solite Ferrari e Mclaren.In questo senso le ultime due gare sono confortanti,infatti oltre al ritorno della Renault,non dimentichiamo la splendida vittoria a Monza di Vettel e della (quasi) italiana Toro Rosso.Nonostante siano state due gare stravolte da eventi fortuiti (leggasi pioggia e safety car) fa comunque piacere leggere ogni tanto qualche nome nuovo in cima alle classifiche.

La tecnica utilizzata per il dipinto è quella dell'acrilico su cartone telato.

mercoledì 1 ottobre 2008

Nurburgring 1935




Tazio Nuvolari.Un nome che evoca imprese eroiche,sempre più lontane nel tempo,avvolte ormai da un'aura leggendaria.Tante furono le sue vittorie ottenute in situazioni straordinarie,a volte al limite e oltre le possibilità umane.Corse concluse su tre ruote,galoppate notturne su vetture ferite che perdevano pezzi,gare corse con arti ingessati.Eppure la sua impresa più leggendaria, quella più significativa sotto ogni profilo,il mantovano la realizzò in una giornata in cui tutto,o quasi,filò per il verso giusto.L'unica cosa straordinaria fu,semplicemente,che la sua macchina,quel giorno,non avrebbe potuto vincere per un mucchio di buone ragioni.Ma andiamo con ordine.La data è il 28 di Luglio del 1935,la pista è quella del Nurburgring,un posto buono per entrare nella leggenda.Il Nurburgring è ritenuto da tutti l'università della velocità,il circuito per eccellenza,la pista dove non si può barare,dove solo i maestri del volante possono vincere.Settantadue curve che si snodano tra i boschi,quasi ventitrè chilometri con tratti velocissimi che si alternano a esse tortuose che spezzano il ritmo,roba che a confrontarla con gli autodromi "Mickey Mouse" della Formula 1 di oggi viene da sorridere.Gli avversari di Nuvolari sono a dir poco agguerriti:ben nove tra Auto Union e Mercedes,vale a dire il meglio dell'industria del Terzo Reich,che aveva scelto proprio l'automobilismo per sfoggiare i propri muscoli davanti al mondo.Per non parlare dei piloti:Caracciola e Rosemeyer,due tra gli assi migliori di ogni tempo;Von Brauchitsch, Lang e Stuck,tre teutonici che non si ritenevano secondi a nessuno;l'indomito Fagioli e infine Varzi,l'avversario di sempre.Il cielo sopra la Nordschleife,come capita quasi sempre,è plumbeo; la pioggia da sempre è attesa con gioia dagli assi migliori,ma quando piove al Nurburgring è sempre un brutto affare.Le nuvole d'acqua sollevate dalle gomme ,vaporizzandosi rimangono sospese tra gli alberi impedendo la visuale,l'asfalto a scacchiera si bagna in modo poco uniforme e la lunghezza del tracciato fa sì che le condizioni cambino più volte nel corso di una sola tornata.

Nuvolari gareggia con la sua fida Alfa Romeo P3,un'auto il cui debutto risale a ben quattro anni prima,palesemente vetusta in confronto alle fiammanti vetture tedesche.Il mantovano si aggira sulla griglia senza tradire la minima emozione,indossa un gilet di pelle marrone sulla sua tradizionale camicia gialla,al posto degli occhialoni ha montato la visiera,segno che la pioggia è attesa.Alle undici la gara parte,Nuvolari scatta dalla prima fila(lo schieramento era stabilito per estrazione) affiancato da Stuck e dall'altra Alfa di Balestrero.A poco meno di metà gara il miracolo ha già cominciato a prendere forma,Nuvolari infatti transita in prima posizione;non c'è superiorità del mezzo,non ci sono condizioni particolari d'asfalto e non ci sono ritiri o inconvenienti tra le fila degli avversari.Ci sono solo l'immensa classe e la motivazione di un pilota che è una spanna sopra gli altri,una spanna sopra alcuni dei piloti migliori della storia. All'undicesimo giro la sosta per il rifornimento:qualcosa non va,la pompa usata per immettere il carburante nel serbatoio si inceppa,si deve ricorrere all'imbuto(eh già,altri tempi...),il tempo scorre,i secondi persi sono quaranta.Nuvolari si infuria,urla,sbraita e quando finalmente riprende la pista sembra un'indemoniato.Ed è qui che capita ciò che poche volte accade nel mondo delle corse;la realtà inizia ad assumere i contorni sfumati della leggenda.Tra le nebbie dell'Eifel un uomo su una sferragliante macchina rossa infila i suoi avversari uno dopo l'altro,senza pietà, con il pubblico che pian piano ammutolisce e le alte gerarchie naziste,presenti in pompa magna per il previsto trionfo,costrette ad ingoiare.All'ultimo giro il solo Von Brauchitsch è ancora davanti al mantovano;il tedesco non si è fermato a cambiare le gomme per timore di ritrovarsi troppo presto quella furia rossa negli specchietti e ora i suoi pneumatici sono sulle tele.C'è un solo giro da percorrere,ma un giro sul Nurburgring non è mai uno scherzo e i cronometri documentano una lenta ma inarrestabile emorragia di secondi della Mercedes.Il nervosismo è ormai alle stelle quando il pesante fragore del motore dell'Alfa rompe il silenzio incantato piombato sulla Nordschleife,Nuvolari ha vinto!Non è nè la prima nè l'ultima vittoria dell'asso di Mantova,ma è quella che più di ogni altra lo consegna di diritto alla leggenda del nostro sport.

domenica 28 settembre 2008

G.P. Singapore:il ritorno di Alonso


Il primo gran premio della storia corso in notturna doveva essere il palcoscenico ideale per un nuovo capitolo della lotta tra i candidati al titolo Hamilton e Massa e si è invece rivelato lo sfondo per il ritorno alla vittoria di Fernando Alonso.Lo spagnolo si è infatti aggiudicato un rocambolesco G.P. di Singapore riportando la Renault alla vittoria dopo quasi due anni di digiuno.La vittoria di Alonso è maturata soprattutto grazie al provvidenziale intervento della safety car in seguito all'incidente del suo compagno di squadra Piquet(che suo malgrado si è finalmente reso utile alla sua squadra...),avvenuto proprio poco dopo il rifornimento dell'asturiano che si è così ritrovato ad essere l'unico ad aver già effettuato il pit stop.Va però evidenziato che Alonso è stato sì fortunato, ma è pur vero che per tutto il fine settimana è stato tra i più veloci e che solo a causa di un guasto tecnico non si è qualificato tra i primi.Inoltre la gara dello spagnolo,una volta trovatosi al comando,è stata praticamente perfetta,soprattutto alla ripartenza dopo l'uscita della safety car a dieci giri dal termine quando in soli due giri l'alfiere della Renault ha staccato Rosberg di ben sei secondi.Il duello tra Massa e Hamilton è durato una manciata di giri,fino all'ingresso della safety car.A quel punto tutte le strategie sono saltate per aria,così come il tubo del rifornimento della Ferrari numero due.A causa di un errore del suo box,infatti,Massa nel ripartire dal suo pit stop si è trascinato dietro per tutti i box tubo e bocchettone,in una scena inedita e surreale che è anche costata il ferimento di un meccanico.Il brasiliano è poi riuscito a ripartire ma ormai staccatissimo e,come spesso gli succede quando è costretto a rimontare,si è disunito commettendo un errore dopo l'altro.Quanto a Raikkonen,niente di nuovo;infatti il finlandese ha corso la gara di Singapore allo stesso modo delle ultime corse,a tratti(brevi)velocissimo,a tratti(lunghi)inconsistente e deconcentrato,tanto da stamparsi contro un muretto a quattro giri dalla fine,quando si trovava in quinta posizione.In tutto questo bailamme Hamilton ha corso in modo più calmo del solito,con un solo bel sorpasso ai danni di Coulthard,chiudendo al terzo posto e portando a sette punti il vantaggio nel campionato su Massa.Ottime le prestazioni di Rosberg(secondo) e di Glock(quarto).Un'ultima annotazione sulla grande novità del week end:il debutto della gara in notturna.L'illuminazione è parsa adeguata e l'inedito look "by night" delle formula 1 sicuramente avrà fatto storcere il naso ai puristi(tra cui il sottoscritto),ma è parso comunque accettabile.Quello che non è sembrato all'altezza è stato il circuito:tortuoso oltre ogni previsione con cordoli troppo alti e che,in alcuni casi,si disfacevano e con un'entrata box piuttosto pericolosa. Altanelante anche la qualità dell'organizzazione,con i pur volenterosi commissari asiatici troppo spesso in difficoltà di fronte alle varie emergenze(vedasi il nugolo di uomini intorno alla Honda di Barrichello o il temerario armato di scopetta che puliva la pista dai detriti della Force India di Sutil).

G.P. Singapore


  1. F.Alonso -Renault

  2. N.Rosberg- Williams

  3. L.Hamilton- Mclaren

  4. T.Glock- Toyota

  5. S.Vettel -Toro Rosso

  6. N.Heidfield -BMW

  7. D.Coulthard- Red Bull

  8. K.Nakajima- Williams

Classifica Piloti



  1. L.Hamilton -Punti 84

  2. F.Massa- 77

  3. R.Kubica- 64

  4. K.Raikkonen- 57

  5. N.Heidfield- 56

  6. H.Kovalainen- 51

  7. F.Alonso -38

  8. S.Vettel- 27

sabato 27 settembre 2008

Motor Art & History

Nasce oggi Motor Art & History,un blog dedicato innanzitutto alla motoring art,quel particolare genere pittorico che mira a fissare sulla tela i colori,le emozioni e le sensazioni che scaturiscono da sempre dalle competizioni automobilistiche.Ma Motor Art & History non si propone di essere solo un noioso elenco dei miei dipinti(per quello c'è già il mio sito!),bensì un blog che si occuperà del mondo delle corse a 360 gradi,di volta in volta cercherò di raccontare le piccole e grandi storie che il dipinto pubblicato fissa su tela e,compatibilmente con le risorse di tempo a mia disposizione, cercherò anche di postare commenti sulle competizioni attuali e ritratti dei piloti che hanno fatto la storia o che avrebbero meritato miglior fortuna.I vostri commenti saranno sempre graditi.