Il 4 Agosto 1957,sul leggendario circuito del Nurburgring,Juan Manuel Fangio,probabilmente il pilota più forte di tutti i tempi,mette a segno la più incredibile rimonta della sua carriera e forse di tutte le corse di formula 1.Quando sono stati percorsi 10 dei 22 giri in programma una sua vittoria sembra impossibile;infatti l'argentino per un problema durante il rifornimento ha perso la bellezza di 50",lasciando così via libera alle due Ferrari 801 di Hawthorn e Collins.Addirittura al momento di risalire sulla sua Maserati il campione argentino ha un attimo di esitazione,sembra quasi voler abbandonare la competizione,poi lo si vede confabulare per un attimo col suo manager,Giambertone,e ripartire più determinato che mai.La tattica decisa è semplice quanto audace:si tratta di girare tranquilli per un paio di giri,in modo di dare l'impressione al box Ferrari che la corsa sia già decisa,per poi scatenare a sorpresa l'inseguimento,contando sul fatto che il tracciato dell'Eifel sia lungo quasi 23 chilometri.Così al 14. giro si hanno le Ferrari al comando con quasi 50" di vantaggio,quando dal box arriva l'ordine di non forzare e Collins fà cenno ad Hawthorn di stare tranquillo che non battaglierà per la vittoria.La gara sembra decisa,ma a quel punto Fangio scatena il suo spietato inseguimento;con una guida che i presenti descrivono come ai limiti delle leggi della fisica il campione argentino inizia a guadagnare secondi a manciate.Ad ogni giro il tempo si abbassa,fino al 20. giro,quando Fangio segna il crono "inaudito",secondo le parole di Hawthorn,di 9'17"4,inferiore di oltre otto secondi a quello della pole!Quando mancano ancora due giri alla fine,Fangio infila i due ferraristi e si avvia indisturbato a cogliere il suo trionfo più leggendario."Peter e io-ricorda Hawthorn-ricorremmo ad ogni espediente a noi noto per salvare i secondi,ma Fangio continuava spietato a raggiungerci!".Da parte sua,il cinque volte campione del mondo dichiara:"Oggi ho fatto cose che non avevo mai fatto e non intendo mai più guidare in quel modo!".
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