lunedì 3 novembre 2008

Pedro e Ricardo Rodriguez


La storia è una di quelle storie buone per Hollywood.Immaginatevi due fratelli;immaginateli messicani,terra di passioni ma di scarsi mezzi per assecondarle;ora immaginate che siano giovanissimi ed entrambi piloti di gran talento,che il più giovane dei due venga ingaggiato dalla Ferrari e che sia il più giovane pilota di formula 1 di sempre.Poi il dramma,un incidente mortale e tutta l'eredità passa sulle spalle del fratello maggiore che,dopo qualche tentennamento decide di continuare a correre e diventa uno dei piloti più forti del mondo.Gran bella storia,peccato che manchi il lieto fine.Già,perchè questa è la storia dei fratelli Rodriguez.Ricardo,così si chiamava il più giovane,talento velocistico cristallino,anticipatore in quei tempi ormai dimenticati di piloti spettacolari alla Villeneuve,trovò la morte il giorno dei Santi del 1962,mentre al volante di una Lotus inseguiva la pole del Gran Premio del Messico non valido per il mondiale.La sospensione che cede,lo schianto alla Peraltada e il dramma sotto gli occhi dei suoi tifosi e tra le braccia del fratello Pedro.Già,Pedro,che forse non aveva lo stesso talento del fratello più piccolo di due anni, ma che era imbattibile col bagnato e che,durante la sua carriera,passò con disinvoltura dalle ruote coperte alla formula 1,facendosi conoscere e rispettare come uno dei più forti e generosi. La sua parabola durò una decina d'anni,durante i quali vinse per due volte in formula 1,trionfò alla 24 ore di Le Mans del '68 e diventò uno dei più forti piloti del campionato sport prima al volante di Ford e Ferrari,poi con la mitica Porsche 917.Sulla vettura di Stoccarda,con la splendida livrea Gulf,diede vita a leggendari duelli col compagno rivale Siffert e a straordinarie imprese sul bagnato.Come quando conquistò la pole alla 1000 km di Spa del '70,staccando Siffert di oltre quattro secondi grazie alla sua sensibiltà sul tracciato a tratti umido;o come quando,lo stesso anno,dominò la 1000 km di Brands Hatch imponendo un ritmo infernale sotto il diluvio,al punto che l'alfiere della Ferrari Chris Amon,sempre sagace nei suoi commenti,pronunciò la famosa frase :"per favore,qualcuno avverta Pedro che sta piovendo!"Ma purtroppo questa non è una storia a lieto fine;il destino,beffardo,attendeva Pedro un pomeriggio di Luglio del 1971 in Germania,al Norisring.In quei tempi il professionismo esasperato come lo conosciamo oggi non esisteva,i piloti cambiavano ogni settimana categoria e macchine.Ed è così che Pedro,pilota ufficiale Porsche nel mondiale sport,e BRM in formula 1,trovò la morte mentre era al volante di una Ferrari nel campionato interserie,una sorta di imitazione del campionato Can-Am nordamericano.La saga dei fratelli Rodriguez finisce così.Forse è una storia troppo triste per Hollywood.

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