mercoledì 1 ottobre 2008

Nurburgring 1935




Tazio Nuvolari.Un nome che evoca imprese eroiche,sempre più lontane nel tempo,avvolte ormai da un'aura leggendaria.Tante furono le sue vittorie ottenute in situazioni straordinarie,a volte al limite e oltre le possibilità umane.Corse concluse su tre ruote,galoppate notturne su vetture ferite che perdevano pezzi,gare corse con arti ingessati.Eppure la sua impresa più leggendaria, quella più significativa sotto ogni profilo,il mantovano la realizzò in una giornata in cui tutto,o quasi,filò per il verso giusto.L'unica cosa straordinaria fu,semplicemente,che la sua macchina,quel giorno,non avrebbe potuto vincere per un mucchio di buone ragioni.Ma andiamo con ordine.La data è il 28 di Luglio del 1935,la pista è quella del Nurburgring,un posto buono per entrare nella leggenda.Il Nurburgring è ritenuto da tutti l'università della velocità,il circuito per eccellenza,la pista dove non si può barare,dove solo i maestri del volante possono vincere.Settantadue curve che si snodano tra i boschi,quasi ventitrè chilometri con tratti velocissimi che si alternano a esse tortuose che spezzano il ritmo,roba che a confrontarla con gli autodromi "Mickey Mouse" della Formula 1 di oggi viene da sorridere.Gli avversari di Nuvolari sono a dir poco agguerriti:ben nove tra Auto Union e Mercedes,vale a dire il meglio dell'industria del Terzo Reich,che aveva scelto proprio l'automobilismo per sfoggiare i propri muscoli davanti al mondo.Per non parlare dei piloti:Caracciola e Rosemeyer,due tra gli assi migliori di ogni tempo;Von Brauchitsch, Lang e Stuck,tre teutonici che non si ritenevano secondi a nessuno;l'indomito Fagioli e infine Varzi,l'avversario di sempre.Il cielo sopra la Nordschleife,come capita quasi sempre,è plumbeo; la pioggia da sempre è attesa con gioia dagli assi migliori,ma quando piove al Nurburgring è sempre un brutto affare.Le nuvole d'acqua sollevate dalle gomme ,vaporizzandosi rimangono sospese tra gli alberi impedendo la visuale,l'asfalto a scacchiera si bagna in modo poco uniforme e la lunghezza del tracciato fa sì che le condizioni cambino più volte nel corso di una sola tornata.

Nuvolari gareggia con la sua fida Alfa Romeo P3,un'auto il cui debutto risale a ben quattro anni prima,palesemente vetusta in confronto alle fiammanti vetture tedesche.Il mantovano si aggira sulla griglia senza tradire la minima emozione,indossa un gilet di pelle marrone sulla sua tradizionale camicia gialla,al posto degli occhialoni ha montato la visiera,segno che la pioggia è attesa.Alle undici la gara parte,Nuvolari scatta dalla prima fila(lo schieramento era stabilito per estrazione) affiancato da Stuck e dall'altra Alfa di Balestrero.A poco meno di metà gara il miracolo ha già cominciato a prendere forma,Nuvolari infatti transita in prima posizione;non c'è superiorità del mezzo,non ci sono condizioni particolari d'asfalto e non ci sono ritiri o inconvenienti tra le fila degli avversari.Ci sono solo l'immensa classe e la motivazione di un pilota che è una spanna sopra gli altri,una spanna sopra alcuni dei piloti migliori della storia. All'undicesimo giro la sosta per il rifornimento:qualcosa non va,la pompa usata per immettere il carburante nel serbatoio si inceppa,si deve ricorrere all'imbuto(eh già,altri tempi...),il tempo scorre,i secondi persi sono quaranta.Nuvolari si infuria,urla,sbraita e quando finalmente riprende la pista sembra un'indemoniato.Ed è qui che capita ciò che poche volte accade nel mondo delle corse;la realtà inizia ad assumere i contorni sfumati della leggenda.Tra le nebbie dell'Eifel un uomo su una sferragliante macchina rossa infila i suoi avversari uno dopo l'altro,senza pietà, con il pubblico che pian piano ammutolisce e le alte gerarchie naziste,presenti in pompa magna per il previsto trionfo,costrette ad ingoiare.All'ultimo giro il solo Von Brauchitsch è ancora davanti al mantovano;il tedesco non si è fermato a cambiare le gomme per timore di ritrovarsi troppo presto quella furia rossa negli specchietti e ora i suoi pneumatici sono sulle tele.C'è un solo giro da percorrere,ma un giro sul Nurburgring non è mai uno scherzo e i cronometri documentano una lenta ma inarrestabile emorragia di secondi della Mercedes.Il nervosismo è ormai alle stelle quando il pesante fragore del motore dell'Alfa rompe il silenzio incantato piombato sulla Nordschleife,Nuvolari ha vinto!Non è nè la prima nè l'ultima vittoria dell'asso di Mantova,ma è quella che più di ogni altra lo consegna di diritto alla leggenda del nostro sport.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Gara incredibile.

All'11° giro si fermarono contemporaneamente 4 piloti al rifornimento.

Brauchitsch impiegò 0'47", Nuvolari invece 2'14".... Roba da far arrendere chiunque.

Per fortuna c'è ancora chi dedica una pagina e un ricordo a quelle gare lontane.

Sundance76/Francesco