23 Aprile 1962,Goodwood.Si corre la tradizionale 100 miglia del Lunedì dell'Angelo.Il pilota più atteso,quello che da anni viene unanimamente ritenuto il migliore,è Stirling Moss.La stagione vera e propria,quella del mondiale,deve ancora cominciare e l'appuntamento di Goodwood è una ghiotta anteprima.Moss si presenta al via con una Lotus rimaneggiata,un mix tra il modello "18" e il "21",per una volta senza i tipici colori blu e bianco di Rob Walker,mentre per la stagione che va ad iniziare si parla con insistenza di contatti con Maranello.Moss si porta subito in testa,ma ben presto un guasto al cambio lo costringe ad una lunga sosta al box;quando riparte,l'inglese è staccatissimo,l'unico obiettivo è il giro più veloce,e Stirling l'insegue con foga.Una volta,interrogato sui rischi del mestiere di pilota,Moss disse:"se non si rompe niente, non può succedere niente",ma quel giorno qualcosa succede:mentre si sta sdoppiando dal leader Graham Hill,Moss,forse per un errore,più probabilmente per un guasto tecnico,perde il controllo della Lotus e urta il terrapieno all'esterno della curva St.Mary a circa 160 kmh.Incredibilmente il pilota è vivo,ma le ferite riportate,soprattutto alla testa sono talmente gravi da far temere per la sua vita.Moss passa tutto l'anno tra cure e riabilitazione,con il solo obiettivo di tornare alle corse, ma,quando finalmente torna in pista per una sessione di prove,l'inglese compie qualche giro, si ferma ai box e dà l'addio alle corse.Il parallelismo degli occhi e i riflessi non sono quelli di prima, e inoltre dichiara:"ad ogni giro ripetevo gli stessi errori";è il caso di dire basta,senza troppi rimpianti.
La storia di Moss in formula 1 era iniziata nel 1951,quando aveva debuttato a soli 22 anni,in un'epoca in cui spesso i grandi campioni erano vicini alla cinquantina,ma le prime soddisfazioni arrivano nel '54 con il podio a Spa,e soprattutto nel '55 con il passaggio alla Mercedes.In quell'anno Moss vince la Mille Miglia ad una media che resterà la più alta di sempre e ,inoltre, si aggiudica la sua prima gara di formula 1 ad Aintree,una vittoria resa amara dal fatto di essere stata pilotata dai box a scapito di Fangio,quel giorno sicuramente più veloce.A fine anno Moss è secondo nel mondiale,anche se staccatissimo da Fangio.L'anno dopo Moss torna alla Maserati, vince due gare tra cui Montecarlo,a cui è dedicato il dipinto nella foto,dominando dal primo all'ultimo giro.Il titolo gli sfugge solo all'ultima gara.Nel '57 alterna Maserati e Vanwall,vince di nuovo due gare,ma è ancora secondo dietro a Fangio.A proposito dell'argentino c'è una frase di Moss che la dice lunga sulla stima che l'inglese nutriva verso il suo collega:"Fangio ha vinto cinque mondiali-disse una volta-se anche io ne vincessi sei,ciò farebbe di me un pilota migliore di Fangio?".Nel '58 Fangio si ritira e per Moss la strada sembra spianata;con la sua Vanwall vince ben quattro gare(su dieci,se escludiamo Indianapolis),ma è di nuovo secondo alle spalle di Hawthorn ,il regolarissimo inglese della Ferrari,per un solo punto.Hawthorn ha vinto una sola gara,ma il regolamento di quell'anno premia più la regolarità.Il '59 vede Moss al volante della Cooper a motore posteriore,la vettura che ha rivoluzionato la formula 1 di quegli anni,ma neanche stavolta è l'anno buono.Vince due volte,ma all'ultima gara un guasto meccanico lo condanna al terzo posto mondiale dietro a Brabham e a Brooks,il "dentista volante".Il 1960 comincia bene,infatti a Montecarlo Moss regala la prima vittoria alla Lotus,ma un incidente a Spa lo mette fuori gioco per quattro corse,estrmettendolo dai giochi per la corona iridata.Corre solo quattro gran premi,vincendone due,ma è comunque terzo dietro al bi-campione Brabham e a Mclaren.Il 1961 vede la netta supremazia della Ferrari e Moss deve di nuovo accontentarsi di due vittorie e del terzo posto alle spalle di Phil Hill e Von Trips,ex-aequo con Gurney.Il '62 si apre con l'incidente di Goodwood e il ritiro a soli 33 anni. In dieci anni Moss ha corso 66 gran premi vincendone 16.Nessuno ha vinto tanto senza essere riuscito a conquistare il titolo iridato, ma tutto sommato Stirling lasciò senza troppi rimpianti;era sopravvissuto a incidenti che in quell'epoca ben pochi potevano raccontare e ,inoltre, tutti sapevano che era lui il più veloce.
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